
La malinconia mi consuma per le attese
mentre il ricordo della dolcezza e del sorriso,
come pure lo sfavillio degli occhi,
mi assetano e mi incatenano alla speranza.
Oggi dalla casualità nell'occaso
prendo le molliche vitali
per saziare l'immaginario
in lotta con l'evidenza.
Perché tutto in quella sua voce
mi spinge ad osare.
Il mito che cerco di percepire
dai luoghi e nelle forme
dove mi soffermo mi riporta a Lei.
E la nebbia sulle rocce,
estranea oggi a questi luoghi,
mi intenerisce un poco
portandomi il profumo di ginestra e pino.
Ed è come un essudato d'icore
quel traslucido lacrimar di scogli
che m’illude,
dicendomi che è lì che si nasconde.
Perché tutto in quella sua voce
mi spinge ad osare.
Ed è come un essudato d'icore
quel traslucido lacrimar di scogli
che m’illude,
dicendomi che è lì che si nasconde.