
Persa in un baratro
d'erba alta ed altre
stramberie della mente.
Circondata da vespe
che mutilano corpi nudi
corpi soli di carne marcia.
Aggrappata alla vita
per un cappio al collo
fuso alla trave della morte.
Esplosa in mille frammenti
in mille proiettili
di verbi e sussurri.
Tagliata e lacerata
dalle stesse lame
di un rasoio usa e getta.
Prona con lo sguardo chino
su tutto ciò che resta
di quella che chiamavi dignità.
Ridi, ridi libertà,
perché lentamente
crepi.